martedì 2 febbraio 2021

Gennaio è finito mettiamoci il costume

 Gennaio è finito ormai ed è solo questione di settimane e sarò di nuovo in spiaggia a sguazzare con la testa dentro l'acqua che mi si spegne il cervello o forse a spegnersi è il dolore, almeno per un attimo. Un attimo che diventano immediatamente tanti attimi perché dopo il primo bagno a giugno non smetto più di andare in spiaggia sino ad ottobre. Lo so che c'è un inverno da terminare e la primavera di mezzo ma è solo questioni di prospettive c'è chi ragiona in termini di stagioni e chi, io, di mesi e settimane neutre.

Non molti anni fa detestavo l'estate e il mare mi era indifferente, per qualche anno subito dopo esserci sposati e aver perso entrambi il lavoro da dipendenti (l'infausto 2008) e senza casa, abbiamo abitato nella villetta al mare/collina dei miei suoceri (esperienza che richiederebbe un post a parte) e non andavamo mai in spiaggia, io passavo le giornate sdraiata a causa della pressione bassa, più di una volta ho rischiato di rimetterci i denti e cranio per svenimenti improvvisi in prossimità di panche e sedie in legno massiccio. Poi il malumore dovuto al sole e al caldo, lagnosa insopportabile e simpatica come la merda.

Nel 2011 mi sono trovata convalescente dopo un intervento fastidiosissimo dal decorso post operatorio  insopportabile che è coinciso con l'estate, quella stessa dannata estate che si è portata via mia madre. Improvvisamente volevo andare al mare, volevo tuffarmi incurante del sole, degli svenimenti, delle lagne, del mio malumore, della mia travolgente merdosa simpatia. Ero convinta che mi avrebbe dato un po' di tregua, e lo sapevo perché vivo in un isola e più o meni noi tutti abitanti di questa zattera abbiamo dei ricordi di infanzia in cui il mare è protagonista e sono ricordi che non se ne vanno più. E invece no, non potevo perché sabbia e salsedine non vanno d'accordo con ferite aperte e medicazioni sadicamente invasive, quindi a casa a piangere i dolori della carne lacerata e del cuore in frantumi del lutto. Dopo quell'estate ho più o meno giurato al cosmo e alla sfiga che col cazzo mi ri sarei fatta scippare un'altra estate al mare.

Signora stilosissima al Poetto 1955


7 commenti:

  1. Grande R.
    .....Un'estate al mare
    Voglia di remare
    Fare il bagno al largo.
    Per vedere da lontano gli ombrelloni-oni-oni
    Un'estate al mare
    Stile balneare
    Con il salvagente per paura di affogare.......

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  2. Per certi versi sono peggio di te: non l'ho mai tolto il costume.. aspetto l'estate, il mare le mie piccole isole, la possibilità di ripartire; e nel frattempo lo sogno, lo respiro, lo sento. Il mare. ;)

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    1. Guarda quest'anno, cioè stagione autunno inverno non ho avuto il coraggio di mettere in pratica il proposito di comprarmi una muta e andare a nuotare. Ci sono giorni di sole anche in inverno dove l'acqua è caraibica e devo assolutamente approfittarne. Magari riuscirò in primavera.
      Io vivo in una città di mare e non devo neanche partire. Però ora che mi fai ricordare che nostalgia i viaggi...

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  3. Odio da tutta la vita la città in cui vivo e sogno di poter finalmente andare in pensione per trasferirmi/ci in una città di mare, non dico "qualsiasi", ma quasi, purché non troppo grande (No Genova, No Napoli, No Palermo insomma). E' l'unico sogno che mi è rimasto e me lo sento dentro che non tiuscirò a raggiungerlo. A proposito di simpatia :)

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    1. la mia città potrebbe piacerti, non tanto grande mare e lagune con migliaia di fenicotteri, turismo moderati soprattutto straniero. Certo, l'inconveniente è che siamo in un isola e se ci sei nato d'inverno per non morire di noia sei costretto a prendere l'aereo anche per andare a cena fuori. Però il mare è lì è per circa 6 mesi all'anno ci sentiamo in California.

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  4. Capisco cosa intendi, anche per me è stato così per tanti anni. Sino quando si pensava che i miei problemi psichiatrici (assieme all'attitudine decisamente esistenzialista, cupa) rappresentavano una fase, degli episodi che dopo le cure sarebbe andati via per sempre mi tenevo lontana dal sole sabbia estate gente che urla. E il mare d'inverno si connetteva con la mia anima. Però poi è diventato chiaro a tutti che la mia depressione è diventata cronica a questo devo aggiungere che sono anche un po' invecchiata e che la cupa e dannata a 25/30 è un conto a 43 non dico di essere solare perché riderebbe sino all'ultimo mio conoscente ma siccome continuo ad essere cupa, depressa, tormentata, non mi voglio bene, mi merito un po' di leggerezza e di spegnere il cervello dentro l'acqua del mare.

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