lunedì 22 febbraio 2021

Il tempo guarisce le ferite

 Oggi mi sento a disagio di fronte alla pagina vuota. Effettivamente sono tanti giorni che non scrivo nulla. Sono stata benino, anche le visite con le mie dottoresse si sono notevolmente diradate. Forse abbiamo trovato la giusta combinazione di farmaci e forse anche il tempo ha sortito i suoi effetti. Sì mi sembra di sentirmi benino proprio in virtù della cara vecchia massima "il tempo guarisce tutte le ferite". Sia chiaro che non la considero una verità assoluta, un enunciato essenziale ma effettivamente, se ad un certo punto ci si sente meglio dopo un periodo di cacca anzi di CACCA, sembra proprio così, che il trascorrere del tempo abbia fatto la magia. Bisogna dire però che non si tratta di un processo passivo ne quale il tempo con il suo scorrere si lascia dietro i detriti tossici. No, sono mesi di lacrime, di divano e copertina, di ritmo sonno veglia regolare, tanti farmaci, mesi di psicoterapia. Quindi sì rispetto ad un anno fa mi sento decisamente meglio e sì il tempo ha fatto il suo corso ma mi sono impegnata a stare bene. Con questo non voglio intendere "volere e potere" , frase che mi fa vomitare, io rispetto a tante persone con patologie psichiatriche devo riconoscermi il privilegio di una famiglia presente, delle possibilità economiche di potermi curare e della natura stessa della mia patologia che è seria, invalidante ma mi lascia lucida. Sono tutte cose che aiutano e che non sono scontate.




martedì 2 febbraio 2021

Gennaio è finito mettiamoci il costume

 Gennaio è finito ormai ed è solo questione di settimane e sarò di nuovo in spiaggia a sguazzare con la testa dentro l'acqua che mi si spegne il cervello o forse a spegnersi è il dolore, almeno per un attimo. Un attimo che diventano immediatamente tanti attimi perché dopo il primo bagno a giugno non smetto più di andare in spiaggia sino ad ottobre. Lo so che c'è un inverno da terminare e la primavera di mezzo ma è solo questioni di prospettive c'è chi ragiona in termini di stagioni e chi, io, di mesi e settimane neutre.

Non molti anni fa detestavo l'estate e il mare mi era indifferente, per qualche anno subito dopo esserci sposati e aver perso entrambi il lavoro da dipendenti (l'infausto 2008) e senza casa, abbiamo abitato nella villetta al mare/collina dei miei suoceri (esperienza che richiederebbe un post a parte) e non andavamo mai in spiaggia, io passavo le giornate sdraiata a causa della pressione bassa, più di una volta ho rischiato di rimetterci i denti e cranio per svenimenti improvvisi in prossimità di panche e sedie in legno massiccio. Poi il malumore dovuto al sole e al caldo, lagnosa insopportabile e simpatica come la merda.

Nel 2011 mi sono trovata convalescente dopo un intervento fastidiosissimo dal decorso post operatorio  insopportabile che è coinciso con l'estate, quella stessa dannata estate che si è portata via mia madre. Improvvisamente volevo andare al mare, volevo tuffarmi incurante del sole, degli svenimenti, delle lagne, del mio malumore, della mia travolgente merdosa simpatia. Ero convinta che mi avrebbe dato un po' di tregua, e lo sapevo perché vivo in un isola e più o meni noi tutti abitanti di questa zattera abbiamo dei ricordi di infanzia in cui il mare è protagonista e sono ricordi che non se ne vanno più. E invece no, non potevo perché sabbia e salsedine non vanno d'accordo con ferite aperte e medicazioni sadicamente invasive, quindi a casa a piangere i dolori della carne lacerata e del cuore in frantumi del lutto. Dopo quell'estate ho più o meno giurato al cosmo e alla sfiga che col cazzo mi ri sarei fatta scippare un'altra estate al mare.

Signora stilosissima al Poetto 1955


ma porca p***ana

  Ovviamente il fatto che nell'ultimo post abbia dichiarato di stare benino e che se strabuzzo gli occhi vedo un pallido bagliore all...