venerdì 9 ottobre 2020

C'era una volta la mia mamma

 Mia madre è stata per me una mamma immensa. Lei era piena di tutto: di forza, di vitalità, testardaggine, di rabbia, di gioia, di curiosità, di innocenza, di tenerezza, di empatia, di grande amore, di sbalzi d'umore, di reazioni e azioni disfunzionali, di comportamenti aggressivi ma anche passivo aggressivi, di forti traumi, di fragilità, di empatia, di disturbo mentale mai curato.

Lei non ha mai nascosto neppure un aspetto della sua personalità. Per me è stata tutto nel bene e nel male.

Mi ha reso tanto felice e mi ha fatta tanto soffrire. L'ho amata tanto e ho avuto la fortuna di averla perdonata prima che se ne andasse.

Oggi voglio parlare della mamma buona, per mettermi in contatto la mia parte genitoriale buona, accogliente e rassicurante.

La prima cosa che mi viene in mente è il suo abbraccio, lei era piccola ma tra le sue braccia mi sentivo a casa, accudita e protetta. Diceva "andrà tutto bene" e io ci credevo, mi calmavo e riponevo speranza nel futuro. Scrivere del suo abbraccio è stato molto emozionante e triste. Il suo abbraccio mi manca e in questo momento nel avrei davvero bisogno, vorrei sentire ancora "andrà tutto" bene, perché l'andrà tutto bene della mamma significa molto di più di un augurio, significa "io ci sarò", significa "comunque vada io ti starò vicina e in una maniera o nell'altra le cose si aggiusteranno". Era solita dire anche "a tutto c'è rimedio, tranne alla morte" e ci credeva fortemente, negli anni ho avuto modo di constatare che è una grande verità se si guardano le cose dalla giusta prospettiva e se si è in grado di accogliere i cambiamenti e i compromessi.

Lei credeva in me, mi supportava e mi ammirava. Se raggiungevo qualche piccolo obbiettivo mi celebrava e ne era orgogliosa. Quando stavo male si prendeva cura di me, cercava i medici, mi accompagnava alle visite, mi ascoltava e mi teneva tra le braccia.

Il rapporto con mia madre è stato molto più complesso di come l'ho appena descritto perché non ho parlato dei conflitti, della sua parte oscura, dei suoi traumi che sono diventati anche miei, del rapporto disfunzionale che avevamo. È stato il rapporto di più intenso che ho mai avuto. 

Il mio istinto di maternità è nato con lei, nella mia testa di bambina, adolescente, giovane donna io ho sempre inteso il mio desiderio come la continuazione del legame di mia madre con me con il legame che io avrei avuto con i miei figli.

Dovrei prendere un po' di questo amore generato alla mia nascita e rivolgerlo verso me stessa. 

3 commenti:

  1. Sei molto giudiziosa perché non stai bene e cerchi di curarti.
    Non dai colpe agli altri della tua malattia e non dovresti "odiarti", come hai scritto in qualche post. Li ho letti tutti.
    Sconsy ti fa stare meglio, hai persone che ti vogliono bene. Ti piacerebbe avere un figlio, ma sembra che sia impossibile.
    Non mi va di parlare di "mamme". La mia stava malissimo. Andava degli specialisti e riportava a casa buste piene di medicine che non aiutano tanto, e tu lo sai. La malattia di mia madre non disturbava la mia salute mentale, il mio desiderio di vivere. Dopo la morte di mio padre è venuta a casa mia e i nipotini erano per lei una gioia. Dopo un anno è guarita completamente grazie all'affetto di mia moglie che entrava nella sua mente e accarezzava il cervello in disordine. Ora non c'è più a causa di un cancro.
    Ciao R.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Gus ben venuto.
      Mi spiace per la tua mamma ma sono contenta che sia riuscita a stare bene e godere della famiglia prima di andarsene. La mia purtroppo ha passato la sua vita a stare male e a credere di essere odiata da tutti a causa dei traumi vissuti da bambina e della malattia(disturbo bipolare) non curata e che è ricorrente in famiglia. Quello che mi da pace è che nelle ultime settimane della sua vita prima di perdere conoscenza e andarsene abbia sentito per la prima volta quanto l'amassimo e me l'ha detto. Aveva 57 anni e in 4 mesi un cancro se l'è portata via.
      Anche per me è difficile parlare di lei ma è un esercizio datomi da Sconsy per riconoscere la mia parte genitoriale che si prende cura di me e portarla a volermi un po' di bene.
      Che fatica!

      Elimina
  2. Mia madre aveva un nodulo al seno. Il suo medico curante le consigliò la mammografia. Quel giorno lo strumento diagnostico non funzionava. La termografia escluse il cancro. Il funzionamento si basa sul calore. Se c'è oltre una certa soglia il nodulo è di origine cancerogena. Dopo diversi anni la scienza prese atto che passati i cinquanta anni anche con il cancro il calore non aumenta.
    Dopo due anni mamma fece la mammografia e la diagnosi fu tremenda. Cancro con metastasi ai polmoni. Cinque anni di vita previsti e ci lasciò. Parlo poco delle madri perché hanno un amore possessivo, tutta affettività e poca ragione. Questo atteggiamento non aiuta lo sviluppo dei figli.
    Sconsy mi sembra bravissima. Seguila, abbandona letture e teorie che si trovano nel web. La tua vita è in salita e quando comincerai ad affrontare la strada di montagna comincerai a volerti bene.
    Ciao.

    RispondiElimina

ma porca p***ana

  Ovviamente il fatto che nell'ultimo post abbia dichiarato di stare benino e che se strabuzzo gli occhi vedo un pallido bagliore all...