L'ultima volta che ho scritto ero in preda ad una crisi in cui ero paralizzata da pensieri velocissimi e ossessivi. Pensavo alla morte come soluzione. Quello stesso giorno ho visto Lilli e le ho detto cosa mi stava passando per la testa, come al solito mi ha chiesto quale metodo/mezzo avevo in mente per attuare il proposito (ingestione di intera boccetta di En eventualmente di un'altra di Xanax più compresse varie di En) e quanto forte fosse la volontà/pulsione a compiere il gesto in una scala da 0 a 100 (era 70).
Le ho detto che avevo paura, che non volevo morire e che questi pensieri non li riconoscevo come miei. Venivano da un buco nero e mi travolgevano.
Mi ha riprescritto il Litio (bentornati Nirvana) e aumentato la dose della Quetiapina.
A distanza di quasi due faticose settimane credo che i farmaci inizino a fare effetto. Mi sento un po' più calma e timidamente fiduciosa.
Durante queste due settimane ho continuato ad andare al mare e nuotare nell' acqua ormai fresca. La sensazione di benessere è travolgente tanto da farmi ricordare la felicità.
Con Sconsi abbiamo stabilito che devo trovare un'attività da svolgere in autonomia per aiutarmi a costruire una nuova routine e per concedermi a me stessa qualcosa di bello. Una piccola attività propedeutica ad altre che vorrò affrontare una volta presa confidenza con i miei nuovi traguardi ma anche che mi rieduchi a volermi bene.
Ho scelto la piscina ma è tutto in sospeso perché durante le visite per ottenere il certificato medico si è scoperto che ho un'anomalia al battito cardiaco, quindi devo fare accertamenti. Molto probabilmente l'anomalia è causata dallo stress.
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