Sono riuscita ad isolarmi durante una pandemia. Ovvio che sono isolata, la condizione è intrinseca alle misure sanitarie di contenimento della diffusione del virus. Eppure io ho fatto di più, non ci si può vedere tra amici e conoscenti o comunque bisogna limitare il proprio giro a non più di 5/6 persone? io ho iniziato a disertare non solo i pranzi all'aperto ma anche innocue passeggiate sul lungo mare con mascherina fpp2 e un metro di distanza per poi sparire dalle chat su whatsapp. Ho silenziato le notifiche e non rispondo più ai messaggi, mi sono accomiatata con una breve frase dove scrivevo che non ho nulla da dire e che sarei tornata in tempi migliori. Mi hanno inondata di cuoricini e mi si è rivoltato lo stomaco. Non reggo discorsi, attenzioni non reggo nulla. Non ho voglia di parlare di nulla, non ho voglia di lamentarmi, non ho voglia di dire quanto sono a pezzi.
Ho fatto di meglio. Ho annullato tutte le mie visite , psichiatrica e psicoterapeutica, facendo in modo che slittassero a gennaio. Ho preso tempo dalle mie dottoresse. Non sto bene, sicuramente le visite mi avrebbero giovato ma non ce la faccio. Mi sento fragile, trasparente, sottile che basta un soffio di vento e mi frantumo.
Voglio stare a casa mia con mio marito e le mie gatte e vedere solo mia sorella e mio padre, ho fatto eccezioni per i miei suoceri per le feste. Voglio stare nel mio nido, vicino alla stufa vestita con vecchi pigiami spaiati e vecchie camice di mollettone. Voglio drogarmi di tv spazzatura, voglio narcotizzarmi anche durante le ore di veglia, non voglio pensare, non voglio soffrire.
Mi sembra una reazione del tutto giustificata dal pericolo dei contagi, caratteristica del Covid-19.
RispondiEliminaUn abbraccio R.
senza neanche farlo a posta!
EliminaHai ragione su tutta la linea. In più c'è che sono davvero davvero stanca.
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