giovedì 5 novembre 2020

24 ore con l'holter

Sono giorni faticosi dove tutto sembra e scorre normale ma che mi trovano suscettibile, maliconica, con la lacrima sempre pronta. Stamattina presto sono andata allo studio cardiologico, dovevano mettermi l'holter e cioè una macchinetta che misurerà per 24 ore i miei battiti cardiaci tramite fili ed elettrodi appiccicati al petto. C'è una puntata precedente ossia la psyco che finita l'estate mi consiglia di individuare un'attività motoria da svolgere in autonomia in modo da farmi uscire di casa la mattina, momento delicato perché sono quasi sempre sola, e godere dei benefici del movimento. Io scelgo la piscina e inizia un piccolo calvario: durante la visita sotto sforzo dal cardiologo si nota che il mio tracciato ha dei battiti anomali, risultato niente certificato medico per attività sportiva non agonistica ma due prescrizioni per accertamenti: ecocolordoppler (+visita cardiologica ed elettrocardiogramma) e l'ecg con l'holter(quello che sto "facendo" oggi). Quel giorno lì ho iniziato a piangere da sola per strada, a lamentarmi e imprecare. Non me ne facevo una ragione, non poteva essere che come ogni volta le cose che faccio, che vivo, che tutti gli aspetti della mia vita siano sempre ricchi di intoppi, imprevisti anche drammatici, seccature. Non volevo farmene una ragione ma non avendo comunque scelta alla fine mi sono data una calmata e ho prenotato le visite una fissata per 22 di ottobre e una al 5 novembre. Era il 2 o il 3 ottobre. Nel mentre un dpcm ha chiuso piscine e palestre, la cardiologa che doveva farmi la prima visita si è ammalata ha cancellato le visite del 22 ottobre e non si sa ancora quando tornerà a lavoro. 

Un giorno potrei fare uno schema cronologico delle sfighe e dei drammi vissuti in tutti questi anni, oggi  ne accenno una: abbiamo comprato casa nel 2008, da ristrutturare, ma per problemi con una vicina di casa che ci ha fatto causa un'infinità di volte siamo potuti andare a viverci nel 2015. Sette anni.

Sì capirà perché il mio motto è: se una cosa può andare male è sicuro che andrà malissimo. Come quando nel febbraio del 2011 si è ammalata mia mamma e se n'è andata nel giungo dello stesso anno, ho lottato con tutta me stessa cercando secondi, terzi e quarti pareri, dormendole vicina in ospedale, lavandola, dandole da mangiare e lei peggiorava sempre, non camminava più, non parlava più, non si svegliava più e poi è morta mentre io ero in ospedale per una setticemia da ascesso.

È come gli ultimi 4 anni passati a fare test genetici, test per l'hiv e l'epatite, ecografie ginecologiche più o meno invasive, dosaggi ormonali, iniezioni di ormoni, farsi crescere mezze dozzine di follicoli ovarici, farsi aspirare gli ovuli e creare embrioni in vitro. Tutto per 6 volte. E neppure una gravidanza.

A volte, oltre al fatto che se una cosa può andare male invece andrà dimmerda, ci prepariamo correttamente, seguiamo i passaggi, aspettiamo ma le cose non vanno come vorremmo. Ma questo non toglie valore al nostro impegno e al nostro desiderio. 

la fetta cade sempre dalla parte della marmellata



2 commenti:

  1. Sei molto paziente e si tratta d una positività rara.
    I risultai delle analisi sono tutti negativi e questo è cosa buona.
    L'attività motoria non è solo piscina.
    Non scoraggiarti.
    Un caro saluto.

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    1. Ciao Gus stamattina mi hanno tolto tutti i fili e si sono ripresi l'apparecchietto per la lettura. Per i risultati devo aspettare qualche giorno.
      Alterno stati d'animo, ma tengo duro.
      Ciao Gus.

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ma porca p***ana

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